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Categoria: ESUBERI SAIT
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Lamberto Avanzo della Fisascat Cisl: "Tutta la distribuzione cooperativa è in sofferenza".

 

Sciopero dipendenti SAIT, 130 esuberi ma...
 
La mobilitazione di venerdì scorso davanti alla Federazione Trentina della Cooperazione aveva anche lo scopo di allargare il dibattito coinvolgendo e sensibilizzando tutto il mondo cooperativo della nostra provincia, in particolare quello legato al settore del consumo. 
 
È bene ricordare che nella distribuzione cooperativa trentina operano parecchi attori, qualcuno in concorrenza!
 
Il Consorzio Sait, che da alcuni mesi sta provando a intraprendere una prima fase di rilancio attraverso una più incisiva politica commerciale, punta a "smagrire" la logistica e gli uffici.
Per incrementare la produttività "scarica" le sue difficoltà su oltre 100 famiglie. 
L'ultimo rinnovo del contratto integrativo aziendale del 2014 aveva previsto già un pesante sacrificio normativo (per i magazzinieri aumento di 200 ore di lavoro annuo) ed economico per tutti lavoratori con una riduzione media attorno ai mille euro annui. Rinuncia che a quanto pare non è bastata, come non sono bastate relazioni sindacali dagli anni '40 per costruire assieme una riorganizzazione del personale da diluire negli anni evitando contraccolpi "lacrime e sangue" nell'immediato!
 
Ormai da quasi un decennio riduzioni di fatturato e perdite d'esercizio parevano circoscritti ad alcune Famiglie Cooperative e legate in gran parte alle problematiche di gestire un servizio sul territorio periferico, lodevolissimo soprattutto per le sue finalità sociali. Ora più della metà di quelle cooperative resistono solo grazie ad una patrimonializzazione importante, frutto di molteplici sforzi del secolo scorso. 
Nel 2014 il rinnovo del contratto integrativo provinciale, salvaguardando la retribuzione netta, ha introdotto il blocco triennale degli scatti di anzianità, la riduzione temporanea dei permessi retribuiti, l'applicazione della maggiorazione domenicale nazionale.
Buone relazioni sindacali hanno consentito di intraprendere un percorso, condiviso solo con la Fisascat Cisl del Trentino, che ha forse consentito di tamponare difficoltà ancora purtroppo dietro l'angolo!
 
In calo costante è pure il fatturato di Trento Sviluppo, posto proprio in questi giorni dinanzi a scelte fondamentali per il suo futuro. 
Il rinnovo dell'accordo aziendale è bloccato da anni nonostante relazioni sindacali che appaiono trasparenti ma eccessivamente legate ad eventi esterni non influenzabili direttamente dalle parti.
 
Da qualche anno Coop. Consumatori Alto Garda si trova a dover affrontare perdite sostanziose, investimenti complessi che hanno comportato una riorganizzazione della struttura.
Nel 2015 è stato sospeso il contratto integrativo aziendale e sottoscritto un accordo di rilancio per permettere nuove assunzioni in coincidenza con l'apertura della filiale nel centro commerciale Blue Garden.
Ottime relazioni sindacali inficiate da un'incomprensibile disdetta di tutti gli accordi in essere annunciata con una semplice telefonata che ha lasciato interdetti non solo i dipendenti ma gli stessi soci della cooperativa!
 
 
 
 
Cosa hanno in comune queste strutture della distribuzione cooperativa?
Certamente situazioni di difficoltà di vario genere ma anche relazioni sindacali consolidate che fin dal secolo scorso seguono con attenzione un eccezionale sviluppo del settore cooperativo sul territorio e che hanno contribuito negli ultimi anni a gestire egregiamente i primi risvolti della crisi economica.
Oggi, invece che essere un plus, viene da pensare che le relazioni sindacali siano interpretate come mere occasioni di comunicazione e non per condividere strategie ed obiettivi a lungo termine, o per gestire situazioni di difficoltà, come sarebbe auspicabile.
 
Come se non bastasse, il cavallo di battaglia dell'occupazione stabile o addirittura in crescita nel sistema cooperativo, sbandierato fino a qualche settimana fa, comincia a scricchiolare pesantemente.
 
Per le Organizzazioni Sindacali e i dipendenti del settore, che sentono fortissime queste pressioni, non deve assolutamente passare l'idea che i buchi di bilancio si chiudono nel momento del rinnovo dei contratti nazionali (CCNL di settore scaduto nel 2013 e non ancora rinnovato) e aziendali o incidendo al ribasso sul costo del personale, non riteniamo siano queste le vie per rendere sostenibile il sistema.
 
La prospettiva potrebbe essere nefasta e altre centinaia di posti di lavoro potrebbero essere a rischio!
 
A nostro parere serve, invece, un gruppo dirigente preparato, capace di affrontare le sfide. 
Non è più possibile basare la gestione delle cooperative solo sulla buona volontà di alcune persone, il più delle volte provenienti da altri settori lavorativi.
È necessaria una maggiore preparazione e un'adeguata formazione, anche con obbligo di certificazione!
 
È un mondo della cooperazione e del consumo da rilanciare!
Per questo alla Federazione Trentina della Cooperazione si deve chiedere ancor di più, si deve pretendere la riscoperta dell'identità di un tempo passato e un ruolo più attivo e incisivo attraverso scelte di sistema.
 
L'autonomia delle varie cooperative è certamente un obiettivo da preservare ma, nel contempo, diventa fondamentale una strategia di gruppo univoca, coordinata e condivisa. 
La realtà dei fatti lo dimostra, non è più possibile muoversi in ordine sparso!
 
Partecipazione sembra la parola magica: CdA, Direzioni, Organizzazioni Sindacali con i lavoratori e le lavoratrici, devono condividere maggiormente i percorsi. Attivarsi assieme, e per tempo, per evitare che tutto il mondo della cooperazione di consumo si trovi ad affrontare scelte dolorosissime come quella che ha appena colpito, inattesa e con pesanti conseguenze, 130 famiglie!


Lamberto Avanzo
Fisascat Cisl del Trentino
 
 
 
 

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Immagini, grafica e impaginazione by Alberto Pontalti