SITUAZIONE EDUCATRICI

 

FP CGIL TRENTINO 

FISASCAT CISL

 

Spett.le

Federazione Trentina delle Cooperative

 

Spett.le

PAT - Assessorato Istruzione

 

Oggetto:  Servizio nido d’infanzia esternalizzato - mancato riconoscimento livelli inquadramento.

 

A seguito della partecipata assemblea/presidio del 26 gennaio la PAT, per voce dell'assessore Bisesti, ha dichiarato di aver stanziato nel protocollo di finanza locale per il 2023 risorse per un totale di 29,9 milioni a sostegno della gestione dei servizi socio educativi per la prima infanzia per consentire di far fronte al rinnovo contrattuale e agli oneri connessi al nuovo inquadramento delle educatrici; allo stesso tempo, la Federazione della Cooperazione si è detta consapevole della situazione e ha confermato che le nuove gare prevedono un adeguato costo della manodopera ed ha dichiarato di aver addirittura anticipato (per il solo personale laureato) delle risorse, avendo anticipato i fondi deliberati retroattivamente dalla Provincia e non ancora ricevuti.

Rispetto a queste ultime dichiarazioni pare opportuno puntualizzare che:

  • le Cooperative nulla hanno sinora anticipato alle dipendenti, ma semmai si sono limitate a rispettare (con un ritardo di oltre 2 anni rispetto al dovuto!) per le sole laureate il contratto collettivo sottoscritto nel 2019 e che ciò si è tradotto in un biennale risparmio di risorse a danno delle stesse;
  • le Cooperative stanno trattenendo le risorse che la stessa Federazione conferma essere state stanziate dagli Enti Locali nei nuovi appalti dal momento che erogano il livello D1 alle educatrici con titolo e il livello A1 al personale addetto all'infanzia con funzioni non educative anzichè il D2 e B1 economicamente riconosciuto nei nuovi capitolati di gara;
  • la Federazione mette in dubbio, sempre a mezzo stampa, l'interpretazione che il Baby Life e i titoli riconosciuti dal D.Lgs. 65/2017 e dalla delibera G.P. 1891/2003 e ss.mm. siano titoli sufficienti per poter riconoscere l'inquadramento nel livello D2, ma non consta che analoghi rilievi siano mai stati sollevati in sede di nuove gare di appalto, ove il D2 viene assunto come livello per calcolare il costo della manodopera per tutto il personale educativo in possesso dei titoli in parola.

Ciò premesso, al di là di comunicati stampa in cui tutte le parti in causa dichiarano di aver fatto quanto nelle loro possibilità per valorizzare queste figure professionali, ad oggi le lavoratici e i lavoratori del settore rimangono nella stessa, intollerabile situazione di sottoinquadramento.

La Provincia e chi esternalizza i servizi e sostengono di aver erogato risorse sufficienti, non ritengono evidentemente necessario chiedere conto di dove dette risorse finiscono e le Cooperative, che sostengono che detti fondi manchino, ritengono possibile limitarsi a continuare a disapplicare il Contratto Collettivo anzichè attivare un tavolo di confronto con tutte le parti sociali ed ivi semmai ragionare sulle soluzioni affinché il maggior costo dell'appalto legato ai rinnovi contrattuali o ad altri fattori sopravvenuti, non finisca per essere scaricato su chi l’appalto si è aggiudicato .

In questo quadro di evidente stallo e parole di circostanza, neppure la dichiarazione di stato di agitazione del 7 febbraio scorso ha indotto enti appaltanti e appaltatori a contattare le OO.SS. che rappresentano i lavoratori per risolvere le questioni.

Pertanto, nel comunicare che a breve verrà convocata una nuova assemblea in preparazione di un possibile sciopero del personale interessato, invitiamo i soggetti in indirizzo a riscontrare fattivamente le richieste sinora avanzate.

Distinti saluti.

 

p/FP CGIL                                                               

f.to Roberta Piersanti                                            

 

p/FISASCAT CISL

f.to Fabio Bertolissi